Non si esce da una guerra senza tornare a ballare
C'è un settore di cui si parla poco, che si è messo educatamente in coda, sapendo che sarà comunque l'ultimo a ripartire, come chi entra dal medico consapevole di dovere aspettare. Un settore che occupa tante persone, che richiede investimenti e impegno, tutto al servizio del divertimento. Sto parlando di discoteche e club, quelli di cui noi vediamo solo una piccola parte, lo show dietro al quale c'è un grande lavoro di diverse figure professionali e che da giovane ho potuto constatare personalmente. La chiamavano la gente della notte, ma in realtà chi ci lavora si sveglia come noi, ci mette passione e ore di lavoro, ha costi da gestire, personale da selezionare e mantenere. Insomma un piccolo, ma neanche tanto, mondo che noi vediamo solo di notte, ma che produce e soffre come e più di tutti gli altri. Saranno gli ultimi a riaprire, ma come ci ha insegnato la storia, solo quando il deejay riprenderà a suonare e la gente a ballare, potremo davvero dire di esserne usciti. Il rock and roll portato dagli americani nel dopoguerra, le balere dei nostri genitori e nonni, quella voglia di leggerezza che segue sempre i periodi più cupi. Le luci si accenderanno, un deejay farà partire la musica e la gente tornerà a ballare. Voglia di leggerezza e di scacciare i pensieri cupi, quella che ha caratterizzato gli anni '80, dopo i pesantissimi anni di piombo. Ci saranno nuove colonne sonore che faranno saltare i giovani. Alex Ormas, un mio amico deejay e produttore, ha realizzato proprio in questo periodo di blocco Taac, prodotto dalla Suxess Records, Alex Gaudino, un pezzo che si sarebbe aspettato di vedere ballato e suonato nei club, in un'atmosfera che oggi sembra lontanissima. Un pezzo dance tiratissimo con al suo interno la campionatura del famoso taac di Renato Pozzetto, taac, un modo di dire, divenuto neologismo che esprime proprio quella leggerezza e semplicità nel prendere le cose...una sorta di equivalente italiano dell'hokuna matata africano, taac e il virus sarà solo un ricordo, taac e torneremo a ridere con gli amici, a ballare e, anche se solo per il tempo di una canzone, di una traccia, di una serata, a non pensare che a stare bene, sognare sogni semplici, e...taac sentirsi sereni.
Marco Fasoli