Less is more: pensare alla semplicità con fantasia
E' purtroppo una certezza che usciremo da questa situazione diversi, più poveri sicuramente, ma anche più carichi, con più voglia di fare e, forse, come sempre accade dopo ogni dramma, con una voglia di leggerezza ed un capacità di tornare a godere delle cose più semplici, che temporaneamente sospese, si apprestano a scalare la graduatoria delle nostre priorità. Voglia di uscire, viaggiare, condividere (non nel senso di click-are), respirare l'odore del mare, sdraiarsi in un prato...insomma i piaceri della vita sempiterni, quelli più autentici e non indotti, quelli che definirei naturali e indispensabili per stare bene. Forse in questi giorni abbiamo preso coscienza che, pur avendo a disposizione una quantità di oggetti ed informazioni mai avute da nessuna generazione prima della nostra, non potevamo già prima del virus definirci la più felice. Applicando queste riflessioni sulle automobili e motociclette, che diventeranno sicuramente ed a prescindere delle folli crociate demagogiche di una parte, elemento fondamentale di quella riappropriazione delle nostre libertà, del piacere di vivere e delle esigenze di mobilità a questo connesse, credo dovranno in qualche modo fare proprio il concetto di less is more. Anche i nostri mezzi potrebbero scrollarsi di dosso tanti contenuti "superflui", alleggerirsi sia in senso letterale che nelle forme, incarnare concetti più emozionali, raccontare di viaggi reali e non virtuali, di libertà e non di always online. Qualche segnale in questa direzione lo intravedevo già prima di COVID-19, ma credo che in questo senso ci siano margini per spingere ancora di più sull'acceleratore. Il mezzo che guidiamo è sempre stato in qualche modo una rappresentazione di noi...di conseguenza, le nuove scale di valori personali potrebbero trasferirsi anche sulle nostre campagne di avventura, intesa come vita. In questa ridefinizione che trovo applicabile a tutti i segmenti dal punto di vista filosofico (vedi solo a titolo di esempio cambio manuale disponibile sulle nuove 911 S e 4S), acquisisce in quelli più popolari anche la fondamentale valenza economica. Non ci può essere ripresa se i mezzi con cui riaccendere il Paese non saranno acquistabili dal loro target di riferimento. Guardando al passato, l'Italia ha iniziato a muoversi in sella alla Vespa, poi la 500 e via via, con il progressivo incremento del benessere del Paese...600, 850....probabilmente se non ci fosse stata questa progressione graduale del valore dell'offerta, il boom economico non sarebbe stato altrettanto uniforme ed avrebbe interessato solo pochi settori e persone, lasciando al palo la maggioranza.
Marco Fasoli