La tecnologia vestita di tradizione è sempre più bella
Il modo migliore di evolvere un prodotto, introducendo nuove tecnologie, rimane quello di nasconderle sotto a design che si ispirino a concetti di bellezza fuori dalle mode, semplici ed essenziali. Il giusto mix tra tradizione e innovazione esalta il valore dei marchi e permette di differenziarsi da chi una storia non la può vantare. Un esempio che porto sempre quando affronto questo discorso è quello delle radio della Tivoli. Grande qualità di ascolto, tecnologie avanzatissime, ma fruibilità e stile che, da una parte rassicurano il cliente per la grande semplicità e razionalità, dall'altro lo conquistano con richiami classici e con la bellezza di un design che si afferma come dovrebbe essere sempre se vuole diventare icona: forme abbinate alla funzionalità. Questa strategia si sta affermando sempre di più anche nelle automobili. Renault sta riscuotendo in questo senso grande successo con il suo concept R5. Una elettrica pura che si propone di conquistare nuovi clienti puntando non solo sulla fredda tecnologia, ma anche su un richiamo emozionale ad un mito come la R5 Turbo. Una vettura che promette semplicità e costi contenuti, ma che senza il richiamo alla tradizione del passato del marchio, non avrebbe avuto così tanta attenzione. Del resto basta frequentare gruppi e pagine social di appassionati per percepire una grande voglia di ritorno a forme e semplicità dei "migliori anni" di una generazione che oggi rappresenta il core business" per i produttori di auto e moto. Ascoltare e cavalcare queste tendenze potrebbe portare ad un "neo classicismo" che contribuirebbe a dare più appeal a tecnologie che di per sé faticano ad accendere le emozioni.
Marco Fasoli