La sottile differenza tra comunicare ed informare oggi
In un mondo in cui le informazioni sono alla portata di tutti, senza bisogno di Media che facciano da tramite per raggiungere il pubblico, la differenza tra comunicare e informare diventa quanto mai cruciale. Un cambio epocale questo, che ha rivoluzionato e rivoluzionerà sempre di più in futuro tutta una serie di professioni. Il ruolo di mediazione tra le case costruttrici (di qualunque prodotto si tratti) ed il pubblico, fondamentale fino a non molti anni fa, trovo sia oggi completamente superato. Oggi le Case informano direttamente attraverso i propri canali sui propri prodotti. Immagini, caratteristiche, prezzi ed ogni tipo di curiosità possono essere attinte direttamente da loro. Per questo, può sembrare un paradosso, sono fermamente convinto del fatto che comunicare oggi sia fondamentale per suscitare emozioni e curiosità. Raccontare emozioni per portare il potenziale cliente ad informarsi. Non semplicemente descrivere freddamente un prodotto snocciolandone le caratteristiche, ma raccontare quello che sta dietro: il suo processo creativo, l'idea e, soprattutto, le emozioni che trasmette, il suo immaginario, il sogno. Tutti aspetti intangibili e non misurabili, difficilmente trasmissibili, ma propio per questo affascinanti per chi si occupa di comunicazione. Un video, un testo, una foto non devono semplicemente descrivere, ma raccontare. Fondamentale è l'idea che deve essere alla base di ogni lavoro. Un particolare, un dettaglio che trova la sua giustificazione nella storia del marchio, le emozioni che si percepiscono guardando, toccando ed utilizzando l'oggetto che si desidera comunicare sono gli aspetti meno raccontati, ma più significativi. Trasmettere emozioni è molto più difficile che descrivere, richiede sensibilità, conoscenza e passione, ma proprio per questo rimane il modo, secondo me l'unico, più efficace e stimolante di approcciarsi alla comunicazione. Quando cerco di trasmettere la mia idea di comunicazione uso frequentemente questa metafora. Su una parete completamente bianca, se si vuole essere efficaci e colpire l'attenzione del pubblico è sufficiente un puntino nero. Spesso, invece, si spendono risorse ed energie per raggiungere un bianco perfetto che, pur steso in modo perfetto, non avrà mai la visibilità di quel puntino. Certo bisogna avere il coraggio di uscire dal coro, l'idea su cui costruire un messaggio diverso. Prendersi il rischio di fare qualcosa di diverso, una pennellata bianca su bianco è molto più semplice, si nasconde tra milioni di pennellate simili tra loro.
Marco Fasoli