L’irresistibile fascino dell’impennata, metafora di affermazione e sfida
"L'impennata" è definita come il repentino sollevarsi della parte anteriore di un cavallo o di un veicolo.
Il termine deriva dallo spagnolo "empinarse" con il significato di ergersi dritto come un pino, corrispettivo del termine italiano "inalberarsi".
Già dalla sua origine semantica contiene in sé un accezione che va oltre all'apparenza, sconfinando nella psicologia...quasi un affermazione veemente del proprio io più intimo, della propria personalità contro una convenzione, fisica, ma anche immateriale. Staccarsi dal "così fan tutti", prendersi dei rischi...ma ribadire la prima eccezionalità in grado di ribellarsi persino alla forza di gravità.
Fino al XIX secolo, con "impennata" si definiva, infatti, il movimento di difesa o ribellione eseguito da un cavallo che si erge sulle zampe posteriori, sollevando la parte anteriore del corpo. Questo movimento istintivo e naturale dell'animale, si è traslato al suo cavaliere e, dopo la sostituzione del cavallo con mezzi a motore, il gesto è rimasto con le stesse simbologie.
Fin da bambini, appena si impara ad andare in bicicletta, la prima manovra che ci si ostina di imparare è quella di staccare da terra la ruota anteriore.
Trovo sia importante conservare questo desiderio di sfida ed applicarlo alla vita. Ribellarsi alla routine, sfidare il "si è sempre fatto così", affermare la propria unicità, sapere dire di no, assumersi dei rischi, credere nelle proprie capacità e mettersi alla prova, sono tutte impennate che non dovremmo mai smettere di provare, a noi stessi e dimostrare agli altri.
Marco Fasoli