L’automobile continua a fare sognare, basta volerlo

24.06.2020

Erano i primi di Aprile, ed in pieno lockdown, che è un modo più figo per dire, chiusi in casa, scrivevo così: "quando torneremo gradualmente ad una vita normale, dove per normale non vuole dire come prima, perché credo fermamente che questa esperienza ci cambierà e cambierà molte cose che forse sarebbero dovute cambiare in ogni caso, ma che questo tempo ci ha concesso di farcene prendere coscienza, quale sarà il mezzo che ci concederà più possibilità per tornare ad una nuova forma di libertà se non l'automobile. Un po' per gioco un po' perché ne sono fermamente convinto e ve ne ho già parlato, oggi immagino come l'automobile torni ad essere centrale nelle nostre vite, come e più di ieri, rappresentando un'estensione della nostra casa, rappresentando l'incarnazione perfetta di un, per forza di cose nuovo, stile di vita. Con l'auto potremo tornare a viaggiare sicuramente prima che sui mezzi ad alta frequentazione, potremo sognare davanti ad uno schermo di un drive in, potremo mangiare con amici e familiari scegliendoci il panorama, potremo persino dormirci, attrezzandola da campeggio, scoprire posti mai presi in considerazione prima, troppo presi a sfogliare cataloghi per villaggi "artificiali" raggiungibili con scomodi voli low cost...tornare a vivere e disegnare il nostro piccolo mondo dove, ne sono convinto, l'automobile tornerà sempre più centrale e noi forse più consapevoli ed in grado di apprezzare cose che prima davamo per scontate, o non consideravamo più".

Il tempo delle riflessioni è scaduto, stiamo già agendo, e credo che una delle leve per fare si che il domani sia migliore, anche perché è l'unica che possiamo comandare noi, senza aspettare annunci disattesi, interventi dall'alto che ricordano molto l'atteggiamento con cui il "ricco Epulone" trattava Lazzaro, è la voglia di riaccendere i lati più emozionali, tornare a sognare, perché quello che sogniamo e desideriamo oggi, trasformando le idee in azioni, sarà i futuro di domani. Forse siamo finiti così perché, COVID a parte, avevamo o ci avevano fatto smettere di sognare...di emozionarci, di avere sane passioni...tutto in nome di un futuro travestito da desiderabile, ma che veramente non desideravamo. Con piacere oggi assisto ad un cambio di marcia nella comunicazione, in maggiore fantasia nel proporre nuove strade. Ecco allora ad esempio che Audi ha scelto di presentare la sua nuova A3 Sportback sostituendo la classica conferenza stampa con una proiezione in stile drive in, dove i giornalisti hanno potuto scoprire tutte le informazioni su questo nuovo modello attraverso uno schermo dall'abitacolo della vettura. Porsche Milano ha inaugurato un appuntamento settimanale per i suoi clienti nel Parco più grande di Europa. Una sera alla settimana, su prenotazione, potranno godere di una proiezione a bordo delle loro automobili in un drive in allestito nel Parco di Monza. Citroen, già citata prima del maledetto virus per avere scelto di comunicare la propria SUV C5 Aircross come strumento di libertà dall'iperconnettività di cui, diciamoci la verità, ci siamo pure un po' stancati, oggi invita chiaramente ad un ritorno al turismo automobilistico, semplice e avventuroso, sempre all'insegna di quella libertà che solo dopo aver perso, abbiamo scoperto essere un valore imprescindibile. Ora spetta anche a noi che raccontiamo cambiare rotta, invitare al sogno, accendere le passioni, trovare altre parole che non siano solo numeri, smetterla di rendere asettico ogni oggetto, sono sogni, non strumenti per la mobilità.

Marco Fasoli