Il made in Italy dell’automotive è protagonista nel mondo
L'emergenza che stiamo vivendo e che non vediamo l'ora di metterci alle spalle, ha sensibilizzato molti di noi sulla necessità di privilegiare i prodotti italiani. Una scelta assolutamente condivisibile, premiare le attività nazionali è senza dubbio un atteggiamento virtuoso: dal comparto alimentare, alla moda, al turismo, finanche agli esercizi commerciali, ai negozi di prossimità che fanno parte del nostro tessuto economico. Una scelta nei criteri di acquisto che certamente auspico, ma che non deve essere fatta in modo miope, soprattutto quando si parla di automotive. Certo che da italiani dobbiamo essere orgogliosi della storia dei nostri brand, in grado di produrre automobili uniche ed inconfondibili e che, credo, non debbano mai smettere di puntare su queste peculiarità, cercando più che di uniformarsi, di distinguersi, tuttavia il made in Italy nell'automotive è molto più trasversale. Componentistica, design, tecnologia, meccanica, rivestimenti, aziende grandi, piccole e medie che eccellono nei loro settori sia per competenze e qualità, sia per una eccezionale capacità di adattamento alle diverse esigenze dei propri clienti. I più noti marchi come Brembo, Alcantara, Miko, solo per citare tre eccellenze assolute, non sono che una punta di un Iceberg che fa del nostro paese uno dei principali fornitori per l'intero comparto. Dobbiamo essere fieri dei nostri prodotti e consapevoli che, almeno nell'automotive, un po' di Italia è presente su tutti prodotti a prescindere dal marchio. Una posizione tanto importante da avere spinto la Germania a premere per una ripresa della produzione italiana, senza la quale avrebbero avuto molti problemi.
Puntare sui settori in cui siamo forti, distinguersi e non inseguire od uniformarsi. Guardare al nostro passato, alla nostra storia, alla capacità di creare bellezza, non deve mai smettere di essere un trampolino per immaginare il futuro.
Marco Fasoli