“Fare sistema”: una strategia che ora diventerà fondamentale
Un'iniziativa di Cantine Massimi, un'eccellenza italiana del settore vinicolo nata, come tutte le eccellenze, dalla passione del suo fondatore Franco Massimi e che si estende per circa 15.000 ettari sulle pendici dei Monti Ernici custodendo e proteggendo gelosamente un vitigno autoctono prezioso di antichissima tradizione che risale all'epoca degli Antichi Romani, come il Cesanese, mi da lo spunto per mettere in evidenza quello che è sempre stato un tasto dolente per le attività italiane: fare sistema. Se prima questa strategia, fortissima in altri Paesi, sarebbe stata auspicabile, oggi, in questo momento in cui bisogna dare fondo a tutte le risorse per uscire dalla crisi post virus e pensare ad un'indispensabile ripresa, credo diventi una necessità imprescindibile. Con una campagna di marketing che va proprio in questa direzione, Cantine Massimi spinge sulla difesa del valore di un settore, come quello vinicolo che non ha eguali nel mondo. Da soli diventa difficile affrontare questa sfida, ma uniti come settore, il valore del nostro patrimonio potrebbe sbaragliare ogni concorrenza. Questo principio che difende le nostre eccellenze, trovo che sia un modello applicabile a tutti i settori produttivi. Un tessuto fatto di una miriade di player che hanno quasi sempre giocato da battitori liberi, ma che se uniti per fare sistema potrebbero ottenere risultati ancora superiori. Certo, si tratta di un cambiamento di mentalità, e come tutti i mutamenti richiede nuovi approcci, ma credo che ora non si possa più rimandare. La proposta di Cantine Massimi, va proprio in questa direzione: profondo legame con il territorio, le tradizioni ed i valori, esaltare le proprie peculiarità, ma affrontare il mercato, sopratutto estero, come una squadra.
Marco Fasoli