Comitti, una bella storia che unisce bellezza, italianità, tecnologia e tradizione
Difficile in questo momento parlare di altro che non sia legato all'emergenza che stiamo vivendo, tuttavia è da tempo che seguo da semplice appassionato la produzione di barche di un marchio italiano che riesce ad unire bellezza, tradizione e tecnologia con fortissimi richiami alla migliore scuola italiana della produzione nautica.
Ho deciso così di scrivere proprio oggi di Comitti, per celebrare la bellezza che l'Italia è sempre riuscita a creare in tutti i settori, perché ha una storia a lieto fine che parte dal 1956, supera crisi che hanno spazzato via gran parte dei produttori di questi oggetti meravigliosi, si rinnova con le migliori tecnologie, ma rimane fedele ad uno stile ed un'anima profondamente italiani e legati al territorio dove nascono le sue barche, il lago di Como.
Una produzione di circa 20 pezzi all'anno, una gamma che spazia tra i 22 ed i 35 piedi, una ricerca nei materiali e nelle prestazioni che la hanno resa famosa anche oltreoceano, Motoscafi per appassionati del bello, runaboat con nomi evocativi delle bellezze del nostro Paese: Venezia, Breva (il nome di una brezza tipica del lago di Como) e Isola.
Oggetti che invitano a sognare e raccontano tutte le capacità italiane di farsi apprezzare nel mondo. Proprio i concetti con cui dovremo essere pronti a ripartire, nel rispetto delle nostre tradizioni, passato glorioso e unicità che ci rendono a dispetto di tutto e tutti, il paese più bello e, forse per questo, invidiato, del mondo.
Torniamo a sognare di nuovo e facciamolo in grande.
Marco Fasoli