Allo start dovremo saper cavalcare nuovi “vecchi” bisogni

22.04.2020

Continuo a riflettere su quello che sarà, senza pretese di trovare soluzioni economiche, anche se è evidente che ci sarebbe bisogno di interventi mirati ed efficaci per non fare cadere il Paese in una recessione mai conosciuta dalla nostra generazione. Tuttavia gli spunti per provare a pensare positivo non mancano, cavalcando quella grande voglia di ripresa che, da sempre nella storia caratterizza il post di eventi tanto traumatici. Vero, ci sarà da lavorare, da mettere in atto nuove strategie e solo chi saprà meglio adattarsi alla nuova realtà e intercettare nuovi bisogni, solo chi avrà utilizzato questo tempo per immaginare e progettare un futuro migliore, potrà utilizzare la grande "voglia di fare" ed il fermento che anche solo psicologicamente caratterizzerà il dopo.

Non voglio e non mi permetto in questa sede di allargare il discorso su temi complessi e tanto ampi da non poterli affrontare in un articolo. Continuo quindi a limitarmi al settore automotive, con la consapevolezza che certamente nessun comparto è slegato da tutto il resto. Detto questo in questi giorni ho potuto osservare quello che secondo me dovrà essere il punto cruciale su cui spingere. Se da un lato, da dati sui topic più visitati dagli italiani in questi giorni di full immersion virtuale, l'automobile rimane ai primi posti, dall'altro ho visto molti commenti di persone che, se prima pensavano di poter fare a meno, vivendo in grandi centri urbani, di una vettura personale, oggi stanno tutti valutando questa soluzione per mille motivi. Libertà negli spostamenti, paura dei mezzi pubblici e di quelli condivisi e forse anche una sicurezza psicologica che solo un mezzo privato può dare, come vera e propria estensione della propria abitazione. L'automobile, come ho già più volte sostenuto, rischia (e meno male) di tornare ad essere un bene non più voluttuario, ma fondamentale nel nuovo stile di vita che dovremo/vorremo adottare. Questa esigenza andrà cavalcata dai dealer, che dovranno essere sempre più vicini ai clienti ed ai potenziali clienti...una vicinanza anche empatica, perché credo che anche di questo ci sarà una grande voglia. Per fare si che questo appiglio per la ripartenza di un settore tanto importante, funzioni da volano, occorre però che, insieme alle molte cose che dovranno cambiare, muti anche quell'atteggiamento anti automobile che negli ultimi anni stava già penalizzando il comparto. Dato per assodato che l'automobile privata sarà il mezzo più sicuro per gli spostamenti, ci dovrà essere un'inversione di marcia anche dal punto dii vista delle politiche. L'automobile dovrà essere incentivata e non ostacolata in mille modi. In questi giorni di blocco, abbiamo potuto toccare con mano come l'influenza sulle poveri sottili sia in realtà una bella, anzi orribile, favola. Questo rilancio assecondando le esigenze di trasporto dovrà interessare tutti i segmenti, usato, nuovo, piccole, grandi...tenendo ben presente i ritorni, anche in termini gettito fiscale ed occupazione, che l'automobile ha sempre garantito. Se tutti gli attori in gioco faranno la loro parte, credo che il potenziale target si possa incrementare notevolmente.

Marco Fasoli