Abarth: 70 anni di un concetto sempre attuale
Le idee, quelle buone, vanno al di là delle mode e dei tempi. Rimangono sempre attuali, diventano una lente d'ingrandimento attraverso la quale osservare e modificare il presente...una filosofia. La visione di Abarth rientra in questa categoria. Era il 1949 quando Carlo Abarth, pilota motociclistico italo austriaco, dovette abbandonare la carriera agonistica in seguito ad un incidente. A dimostrazione di come la vita a volte sia in grado di sorprendere anche chi la vive, senza quel fatto drammatico, Carlo non avrebbe mai iniziato a produrre marmitte sportive dal rombo inconfondibile.
Da li la passione per le elaborazioni di paciose utilitarie, il debutto del marchio dello Scorpione (il segno zodiacale di Carlo Abarth) nelle competizioni e la nascita di modelli entrati nella storia del motorsport e nel cuore degli appassionati, mietendo successi in tutte le specialità. Alla base di questo successo la filosofia vincente di rendere speciali automobili "normali", usabili tutti i giorni, ma in grado di trasformarsi in giocattoli da pista nel weekend. La parola d'ordine era semplicità, leggerezza e piacere di guida. Una filosofia oggi più attuale che mai, tanto che il marchio Abarth, uno dei pochi che riesce ancora a parlare esclusivamente di passione ed emozioni (ebbene si, è ancora possibile realizzare e vendere automobili in questo modo), ha chiuso il 2018 stabilendo il suo record di vendite con 23.500 auto vendute in Europa, crescendo rispetto all'anno precedente del 36,5%. Per celebrare i suoi 70 anni di storia, Abarth ha realizzato edizioni speciali dei suoi modelli, che speciali, non hanno mai smesso di esserlo.
Marco Fasoli